ALOPECIA FEMMINILE: CAUSE

La caduta dei capelli nella stragrande maggioranza dei casi è dovuta all’azione degli ormoni androgeni e per questo viene chiamata tecnicamente alopecia androgenetica. Si tratta di una patologia che non interessa solo gli uomini, ma anche le donne, seppur in forma diversa. 

Fermo restando che il fattore principale della caduta dei capelli è genetico, uno dei fattori più rilevanti è quello ormonale: donne affette da acne, seborrea, ipertricosi e irsutismo, quindi tutti segni non patognomici di iperandrogenismo (eccesso di androgeni), hanno maggiori probabilità di soffrire di alopecia.

L’iperandrogenismo a sua volta può essere dovuto alla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), che si manifesta con cicli anovulatori, alterazioni mestruali, irsutismo, obesità. 

Sottolineiamo per chiarezza, però, che le due cose non sono necessariamente correlate.

Un altro aspetto da considerare è quello degli enzimi, che agiscono sugli ormoni, estrogeni e androgeni, influenzando così la salute del capello: 

  • l’enzima 5-alfa-reduttasi, è uno dei più noti enzimi responsabili della trasformazione del testosterone in diidrotestosterone, che è il vero responsabile della caduta dei capelli.
  • l’enzima aromatasi, invece, converte androgeni in estrogeni che influenzano positivamente la vita dei capelli, e contrastano le calvizie..

Quest’ultimo enzima rende chiara la connessione tra l’alopecia femminile e la menopausa, periodo in cui il livello di estrogeni varia, abbassandosi, insieme al rapporto percentuale tra steroidi ovarici e surrenali. Ragion per cui proprio in questo periodo l’alopecia tende ad essere ancora più evidente.

SINTOMI DELL’ALOPECIA FEMMINILE

Sebbene le cause siano assimilabili agli stessi fattori indipendentemente dal sesso del soggetto, la fenomenologia invece varia da soggetti maschili a soggetti femminili: 

  • il diradamento nelle donne si manifesta più avanti nell’età che negli uomini.
  • la zona interessata nelle donne, al contrario degli uomini in cui la zona è quella fronto-occipitale, è la zona dietro la linea fronto-temporale, risparmiando quindi sempre una banda frontale di capelli. 
  • il diradamento nelle donne è nettamente più graduale che negli uomini.

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CURE PER L’ALOPECIA FEMMINILE

 

CURE PER L’ALOPECIA FEMMINILE

Le principali terapie farmacologiche agiscono a livello sistemico e topico, e sono:

  • minoxidil applicato direttamente sulla cute.
  • soluzioni idroalcoliche di progesterone naturale da applicare nella zona interessata.
  • acido azelaico per contrastare l’attività dell’enzima 5-alfa-reduttasi.
  • lo spironolattone, che però ha dei notevoli effetti collaterali come amenorrea, mastodinia, cloasma. 
  • somministrazione combinata di estrogeni e progestinici etinilestradiolo e ciproterone acetato, utile non solo per curare l’alopecia femminile, ma anche in caso di iperandrogenismo.

Tra gli altri trattamenti possiamo citare l’autotrapianto, su cui molti medici però sono scettici, perché, se non eseguito a dovere, potrebbe dare un aspetto poco naturale all’attaccatura dei capelli.

E soprattutto la terapia autologa rigenerativa (TAR), che sfrutta la capacità delle cellule staminali mesenchimali, vale a dire quelle contenute nel tessuto adiposo, di stimolare la rigenerazione del tessuto in cui vengono innestate senza il rischio di rigetto, essendo esse derivante dal proprio materiale organico. 

E ottimi risultati sono stati riscontrati, a seguito dell’impiego di questo trattamento, anche nella cura delle calvizie. Inoltre, al contrario dell’autotrapianto, il risultato della TAR è estremamente naturale. 

Bisogna specificare però che è molto importante, a tal proposito, mantenere uno stile di vita sano, così da ottimizzare il potenziale staminale delle cellule.

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